In un regno piccolo piccolo vivevano gnomi, fate e folletti. E vivono ancora: chi li ha visti dice che sono alti una spanna, si nascondono facilmente nei boschi e passano il loro tempo allegramente, danzando e giocando tra i fiori.
La storia che ti racconto è accaduta veramente e, se hai pazienza, te lo dimostrerò.
Un giorno il piccolo regno si svegliò in subbuglio. La figlia della regina delle fate stava male: aveva dei terribili mal di pancia e il viso si era coperto di piccolissimi punti rossi. La sovrana le aveva provate tutte, ma Maia, sua figlia, non guariva.
In preda alla disperazione, la giovane principessa si lamentava: non poteva più partecipare ai balli… e lei amava tantissimo danzare, non riusciva più a prendere parte ai banchetti reali... e lei aveva sempre fatto grande onore ai piatti degli chef e, soprattutto, non sembrava più neanche una principessa, ora che era così a puntini!
“Voglio guarire! Non voglio questi punti rossi!”, urlava continuamente Maia. E un giorno, un triste giorno, decise: "Non uscirò più dal castello finché non saranno passati!"
Trascorsero le settimane, i mesi, gli anni e nessuno più vide la figlia della regina delle fate. Il vento e gli uccelli portarono la notizia in tutto il piccolo mondo, che divenne sempre più triste.
Venutolo a sapere, dal suo castello in cima alla montagna, il re degli gnomi inviò alla regina il proprio medico personale, il dottor Piccolomini.
Lo scienziato partì per il lungo viaggio: attraversò sette mari, dieci montagne, nove colline e, alla fine, giunse al castello della regina delle fate. Esaminò la principessa e sentenziò subito: "Se fate quello che vi dico, Maestà, vostra figlia guarirà molto presto. Basterà che segua una dieta speciale; in poco tempo non avrà più dolori e il suo bel viso tornerà a risplendere di bellezza come già in passato. Anzi, di più".
Il dottore estrasse una piuma, la intinse in un inchiostro invisibile ed incominciò a scrivere su un foglio piccolissimo. Man mano che scriveva il foglio si allungava e, quando finalmente ebbe finito, dalla stanza della principessa il pezzettino di carta era arrivato fino al salone da ballo.
Dopodiché scese nelle cucine del castello e parlò agli chef di corte. Subito la principessa iniziò una dieta speciale e, sebbene lentamente, migliorò fino alla guarigione.
Senza più dolori, né puntini, però, Maia non era felice. "Mangiare diverso dagli altri NON FA per una principessa, NON FA di me una persona speciale, ma solo una malata!" si lamentava.
La regina delle fate, non sapendo cosa fare, interpellò nuovamente il medico, il quale parlò a lungo e in gran segreto alla Sovrana. Nessuno seppe mai cosa si dissero.
Il giorno dopo, la Regina annunciò che aveva deciso di organizzare una grande festa, alla quale invitò tutto il regno. La principessa Maia, sebbene riluttante, si mise l’abito meraviglioso che la regina le fece fare per l’occasione e si recò alla festa bella più che mai. Ma era triste… e si vedeva.
Uno squillo di trombe annunciò l’inizio del banchetto e gli invitati cominciarono a mangiare. Anche Maia fu servita: per lei continuarono ad entrare portate ricchissime, cibi preparati con arte e dal profumo paradisiaco per molto, molto tempo. Non si erano mai visti piatti simili. E non finivano più… . Gli invitati erano esterrefatti e il mormorio si sparse presto per tutta la sala: "Che pranzo regale!", "Mai vista roba del genere…", "Senti che profumo!" e "Maia mangia veramente da regina!"
La principessa non credeva alle proprie orecchie e pian piano cominciò a sorridere, felice di essere così SPECIALE, felice di essere una vera PRINCIPESSA!
Ecco perché se una bambina mangia cibo speciale, si dice “Mangia come una vera principessa!”
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Testo di Cristina Casagrande, illustrazioni di Elisa Bay
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Della stessa autrice leggi anche "Grattugina, la bambina speciale"
Cristina Casagrande, già autrice di Grattugina, la bambina speciale, ha scritto la fiaba al fine di aiutare la figlia Eleonora, affetta da intolleranza alimentare, a superare il problema psicologico che una diversa alimentazione può creare.
La protagonista, una principessa in piena regola, è costretta a rinunciare ai balli e a rinchiudersi nel castello a causa di una intolleranza che le conferisce un aspetto ben poco regale! Ci vorranno anni prima di capire il vero problema e, una volta scoperto, Maia sarà costretta a non mangiare come gli altri: che disdetta! La sensazione di malattia e di "diversità" che la dieta le conferisce potrà sparire solo quando, grazie all'aiuto del Dr. Piccolomini e dello Chef di corte, capirà che "diverso" non significa necessariamente "privo di valore". Questa nuova alimentazione, sebbene differente da quella degli altri, lentamente le farà sentire il calore di tutti coloro che le stanno accanto, nonché la loro ammirazione. Ciò che era "diverso" finisce per procurarle attenzione e questa nuova "importanza" risarcisce Maia di una sensazione di diversità.
Più in generale la fiaba ha l'obiettivo di spostare l'attenzione dall'omogeneo al non omogeneo, una specie di rivoluzione copernicana al contrario: io che non mangio come gli altri posso essere al centro, avere dei lati positivi, quasi invidiabili.
In fondo, chi l'ha mai detto che è il diverso a dover sempre fare da satellite alla "normalità"?
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Cristina Casagrande, autrice della fiaba, è laureata in lingue e letterature straniere. Dopo aver superato il concorso per esami e titoli, ha iniziato a lavorare come insegnante di inglese alle scuole superiori. Per qualche anno ha prestato il suo servizio su cattedre di sostegno a minorati psico-fisici. Ha due figli piccoli.
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Elisa Bay è la giovane illustratrice di Ravenna che ha realizzato le immagini che accompagnano la fiaba. Attualmente frequenta l' ISIA di Faenza (Istituto Superiore per le Industrie
Artistiche) dove studia design industriale, ma anche grafica e altre materie correlate. Seguirà prossimamente un corso di "character for animation" alla Central Saint Martin college of art and design di Londra e, al termine dell'attuale corso di studi, ha in programma di iscriversi alla Scuola Internazionale di Fumetto, e seguire il corso di illustrazione o fumetto.
Elisa aspira ad operare nel campo del fumetto d'autore, o illustrare libri per bambini, altri settori che suscitano il suo interesse sono il settore della grafica, del web design, dell'animazione e dell'uso di software per il 3D.