PICCOLO SCHERMO: RECORD DI ABUSI, PAROLACCE, SESSO E VIOLENZA

Tv ed Internet, principali imputati tra i media di violazioni ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, a seguire Giornali e Cinema...

Tv ed Internet, principali imputati tra i media di violazioni ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, a seguire Giornali e Cinema. L’Anno 2004 non ha fatto eccezione, nonostante l’esistenza in Italia di oltre 27 Leggi, Carte e Codici per tutelare i minori dei media, in massima parte disattese, e l’impegno di 18 Comitati, Commissioni, Osservatori dove lavorano 450 esperti, senza raggiungere lo scopo di garantire il rispetto di quelle norme.
Uno scenario che rivela l’incapacità dello Stato ad assolvere ad un compito primario previsto dalla Carta Costituzionale: proteggere l’infanzia e la gioventù, anche dallo strapotere dei media.

Sono state decine di migliaia le proteste per gli abusi in Televisione, perfino nelle cosiddette fasce protette, dalle 16 alle 19, e a nulla sono valsi ‘bollini’ e ‘farfalline’ che segnalano i programmi per adulti, perché quasi la metà dei bambini dai 7 ai 14 anni hanno la Tv in camera, e molti sono indotti proprio dai divieti a guardare quei programmi. In cima alla lista ‘nera’, fonte di aspre polemiche, il genere dei reality e people show (Grande Fratello, Bisturi! Nessuno è perfetto, La Talpa, L'Isola dei famosi, La Fattoria, Music Farm, Campioni, I fantastici 5, il Ristorante); a seguire decine di film, telefilm e fiction; sotto accusa anche programmi di varietà e d’intrattenimento familiare (Domenica in, Buona Domenica, C’è posta per te, Uomini e donne, Al posto tuo, Stasera pago io...) e perfino programmi per ragazzi e giovani, trasmissioni d’informazione, costume e satira (Verissimo, La vita in diretta, Studio aperto, Lucignolo, Le Iene, Blob, Otto e mezzo, Spicy Tg….) e telegiornali (Tg 1, Tg 2, Tg 4, Tg 5); sul banco degli accusati pure diverse pubblicità; infine film porno e trasmissioni hard. Principali imputazioni: violenza, sesso, volgarità, turpiloquio, blasfemia, morbosità, scabrosità, voyeurismo, violazione della privacy, ma anche confusione tra recita e realtà, proposta di modelli negativi e incitamento a comportamenti lesivi, spettacolarizzazione e banalizzazione dei sentimenti, sfruttamento dell’immagine femminile, presenza inopportuna di minori.
Sul fronte del Web è stato l’anno record della pedofilia.

Sono almeno 4 milioni i giovanissimi utenti della Rete. Collegati ad Internet i bambini (2 milioni mezzo sotto i 13 anni) restano in balia di se stessi, in media, per circa un ora al giorno ed il 65 per cento si collega anche in chat. E sono quasi 19 mila i siti pedopornografici denunciati a tutt’oggi da Telefono Arcobaleno; oltre 10 mila quelli individuati dall’Associazione Meter; mentre la Polizia postale ne ha rilevati più di 2000. Nonostante il varo, un anno fa, del Codice di autoregolamentazione “Internet e minori” le home page dei principali Server sono invase da offerte di foto porno e servizi erotici, che nella psiche infantile, possono indurre - secondo gli esperti - una visione distorta della propria ed altrui sessualità, e maturare patologie e devianze. I pericoli online per i bambini vanno dall’immagine di orrida violenza come la decapitazione di un ostaggio, ripetibile e rivedibile all’infinito, come in un incubo, alla possibilità di entrare in contatto con un pedofilo, alla perdita di identità infantile, senza avere la maturità di entrare in quella adulta. Altre denunce ricorrenti hanno riguardato siti che incitano al suicidio, che istruiscono su come drogarsi, costruire armi artigianali o praticare altri illeciti o che propongono riti macabri.

Non è stata migliore la situazione nelle sale cinematografiche, dove anche quest’anno sono arrivati senza alcun divieto, né ai 14 né ai 18 anni, decine di film discutibili o assolutamente sconsigliabili per i minori - a detta di genitori, psicologi e psichiatri - con danni impossibili da valutare nell’immediato. Da registrare che i divieti imposti dalla Commissione di revisione cinematografica sono spesso ignorati dalla stampa, occultati nelle locandine dei Cinema, e non dichiarati nei promo dei film e sono avvertiti come marchio negativo dalle produzioni.
Per quanto riguarda ancora la stampa è aumentata fortemente l’esposizione dei bambini e ragazzi a racconti ed immagini di guerra e terrorismo, con gravi ripercussioni - già riscontrate da educatori e specialisti - nel vissuto quotidiano. Tra i casi di violazione della Carta di Treviso, che tutela i minori coinvolti in fatti cronaca, si è molto discusso quest’anno intorno ai delitti di diversi bambini e alla tragedia nella scuola di Beslan in Ossezia. Sotto accusa il primato del diritto di cronaca rispetto agli interessi dei minori.

(04/02/05, Roberta Gisotti, Articolo 21)